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Il parere di bruttastoria.it


Questa è la recensione apparsa ad Agosto 2006 su www.bruttastoria.it
link diretto alla pagina -> http://www.bruttastoria.it/industrialien.php/2006/08/02/schegge_d_arezzo_wave_come_sono_gli_snak
 
13/07/06 ore 9:40, arrivo
Lo Psychostage, mi hanno detto le ragazze alla stazione, è sul Colle Della Pionta in centro ad Arezzo.

Sole tra le foglie, qua e là una tenda da campeggio, ragazzi buttati sull’erba.

Un punkabbestia dorme su una panchina nonostante il sole in faccia e la musica tunza tunza sparata a pallettone.

Un gruppo di anziani gioca alle bocce ad un metro dalla sua testa.

In lontananza un microfono latra: Uno… Due… Tre… PROVA… PROVA….

Passerò un giorno intero all’Arezzo Wave, in compagnia degli Snakioplatz (ve) e degli Eterea (vi), due dei tre gruppi che rappresenteranno il Veneto in questo “festival curioso del nuovo e complicato”, “che ha fatto dell’esaltazione delle diversità il suo fiore all’occhiello”.

Non è neanche così strano che a presentare la situazione della scena musicale alternativa veneta su tre gruppi due facciano parte del collettivo industrialien.

Quando arrivo io, gli Snakioplatz sono già sul palco. Jul, chitarra, Sakanaka, basso, e Fabio, batteria; attendono segni dal mixerista per il sound-check.

Gli Snakioplatz, ma chi sono?

La brochure dell’Arezzo Wave a proposito degli Snakio recita:

Davvero una strana filosofia quella degli S., una curiosa forma di genialità laterale che prende tutta la musica del mondo, la fa in mille pezzi in un grande contenitore e poi sorteggia frammenti a caso per allinearli in canzoni imprevedibili.

Forme sperimentali instabili ed insensate, tra jazz d’avanguardia, post-rock matematico, funk sghembo.

Grande tecnica, grandi idee e grande ironia.

Non perdeteli”.

Io gli Snakioplatz un po’ li conosco, e mi sembra un po’ una cazzata questa definizione, voglio dire… post-rock matematico?

Gli Snakio così come li conosco io, dopo averli visti all’Oficina Buenaventura, un trio di animali sudati, chitarra, basso e batteria, che una volta sul palco fa saltare per aria il pubblico.

mi sembra riduttivo ridurli al conto delle battute, anche se magari loro ne saranno lusingati.

Sul palco Jul titilla nervosamente la sua chitarra, guarda verso Sakanaka e dice qualcosa.

Jul sul palco sembra Satana, nel senso buono del termine.

Ha una voce baritonale che si sente anche senza amplificatore.

Sakanaka scuote la testa e si riporta con il dito indice della mano destra gli occhiali in cima la groppa del naso.

Ogni tanto sfiora le corde del basso.

Guardano giù, verso di noi.

Il batterista, Fabio, vedi solo la faccia là dietro, giusto un dettaglio mentre le bacchette provano i piatti.

Mettetevi dal punto di vista dei musicisti, l’Arezzo Wave vi dà 15’ di tempo per spaccare.

Poi sound-check per un altro gruppo e via.

In 15’ minuti devi dare il meglio.

Di fronte al palco si raduna una trentina di ragazzi.

Non sono molti.

Sono le dieci di mattina, i ragazzi che sono qui dai giorni prima ancora dormono nelle tende e nei camper, anzi, se si riuscisse a farli uscire da quelle cazzo di tende, la cosa sarebbe già più fica.

La regia, infine, lancia l’ok agli Snakioplatz, che prendono in mano la situazione.

Come sono gli Snakio?

Gli Snakio sono una secchiata di acqua gelida in faccia.

Gli Snakioplatz sono gragnola di bombe a mano sparate ad intervalli regolari negli orecchi del pubblico.

Sono una lattina di Red Bull sparata direttamente in vena.

Sono una schitarrata aberrante che squarcia la molle tranquillità di un mattino d’estate in una cittadina.

Gli Snakioplatz sono la sveglia che butta giù dal letto i campeggiatori del Colle della Pionta.

Non appena le loro note hanno invaso lo spazio, la gente ha cominciato a scendere dalle colline.

Il fronte del palco si è ripopolato.

I die-hard della situazione hanno cominciato a ricomperare birra, qualcuno si permette addiritturare la colazione degli eroi, così costituita:

Panino+pinta di birra+joint

Qualche fighetta mezza nuda dimena i fianchi al suono delle ritmie del basso.

La musica è fatta così, tu sei lì, buttato in un prato nel mezzo di Arezzo, stai dormendo, ti svegliano le schitarrate degli Snakioplatz, scendi ti compri una birra e vai a vedere.

 
...che dire: grazie anche a bruttastoria.it per questa recensione e in particolar modo a LORIS.
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